Il progetto vuole rendere omaggio alle figure dei tre artisti, Costantino Nivola (Orani, 1911 – Long Island, 1988), Giovanni Pintori (Tresnuraghes, 1912 – Milano, 1999), Salvatore Fancello (Dorgali, 1916 – Bregu Rapit, 1941) all’indomani delle celebrazioni per i 100 anni dalla fondazione dell’I.S.I.A., attraverso un percorso espositivo che si articolerà nelle sedi del MAN e del Museo Civico Salvatore Fancello di Dorgali.
Le due istituzioni, in maniera sinergica e attraverso una importante collaborazione istituzionale, predisporranno una serie di eventi collaterali volti alla valorizzazione delle opere dei tre ‘sardi dell’I.S.I.A.’ e del percorso formativo comune.
Il progetto vanta, come ulteriore obbiettivo, quello di rafforzare il legame del MAN con le istituzioni locali, in questo caso con Dorgali, terra natia di Salvatore Fancello di cui il museo dorgalese conserva tra l’altro il celebre ‘Disegno interrotto’ del 1938, donato dall’artista a Costantino Nivola in occasione del suo matrimonio.
La collezione permanente del MAN custodisce un prezioso nucleo delle opere più rappresentative dei tre artisti, a partire dal comodato di Giovanni Pintori con 160 opere, a cui segue il corpus delle opere di Salvatore Fancello, tra cui le due sculture Figura femminile e Cinghiali.
Nel 1931 i tre artisti vinsero una borsa di studio della Camera di Commercio di Nuoro per la frequenza dei corsi presso l’I.S.I.A. (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche), la famosa scuola creata a Monza su iniziativa dell’Umanitaria di Milano. L’istituto, attivo dal 1922 al 1943, già dai primi anni richiamò grandi personalità del mondo artistico a cui affidò gli insegnamenti di materie tecniche e creative. Per le sue aule passarono infatti architetti come Giuseppe Pagano e Edoardo Persoli, gli scultori Marino Marini e Arturo Martini, il pittore Pio Semeghini. Contestualmente la scuola si rivelò luogo di sperimentazione, approfondimento, crescita e innovazione.
Fancello, Nivola e Pintori collaborano, a partire dal 1936, con l’Ufficio Tecnico di Pubblicità dell’Olivetti, diretto da Renato Zveteremich, un vero pioniere della grafica pubblicitaria. Pintori e Nivola, a metà degli anni Trenta, furono i progettisti di innovativi manifesti e di alcune pubblicazioni esemplari, che segnarono il celebre “stile Olivetti”. Fancello, pur frequentando gli uffici milanesi della società di Ivrea, preferì dedicarsi alla ceramica.
Nivola e Pintori realizzano a quattro mani i manifesti per la prima Olivetti Studio Modello 42, di cui la mostra documenta tutti i passaggi di produzione e promozione. I maestri sardi crearono insieme immagini poetiche ed efficaci, fatte di simboli evocativi e di giochi visivi. Il loro talento contribuì a distinguere nel mondo la forte identità grafica dell’azienda italiana. Costantino Nivola, ricordando il suo lavoro all’Ufficio Pubblicità in quegli anni, scrisse “Adriano Olivetti esigeva che tutto l’aspetto visuale della Olivetti fosse fatto a livello artistico”.
A corredo del percorso espositivo il progetto prevede inoltre l’approfondimento, attraverso ricerche d’archivio, di documenti e fotografie, fra cui alcuni inediti emersi recentemente in collezioni private. La mostra è arricchita da un catalogo che documenta il sodalizio dei maestri sardi sulla scia dello spirito illuminato e avanguardista di una scuola che fece epoca.
Foto Allestimento: Alessandro Moni