MAN_Museo d'Arte Provincia di Nuoro

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ERWIN OLAF

Booby trap

03.07  -  21.09.2003

Nato in Olanda nel 1959 Erwin Olaf è uno degli artisti più innovativi che attualmente lavorano nel campo della fotografia. Ha tenuto importanti mostre personali allo Stedelijk Museum di Amsterdam, al Groninger Museum in Olanda, al Frankfurter Kunsteverein e al Ludwig Museum in Germania, al Paris Photo, alla Flatland Gallery di Utrecht, alla Wessel O’Connor di New York, all’Espacio Minimo di Madrid e numerose altre. Nel 1988 ha vinto il premio Giovani Fotografi Europei in Germania, nel 1998 il Leone d’argento a Cannes per la campagna pubblicitaria della Diesel e di nuovo nel 2001 per la campagna pubblicitaria della Heineken. Una sua foto è stata scelta come manifesto della Biennale di Valencia 2001. Il prossimo settembre 2003 il Groninger Museum, inaugurerà una grande retrospettiva sui 25 anni della sua opera. Il Man presenta le serie complete di: Paradise The Club, Paradise Portrait, Mature, Royal Blood, una selezione da Fashion Victims, Blacks e Body Parts per un totale di 48 fotografie oltre ai video Tadzio, Millennium e Clowns, grazie allo Studio Erwin Olaf, alla Galleria Espacio Minimo e alla galleria B&D. 

Le opere di Olaf sono caratterizzate dal senso dell’humour e dalla costante allusione a immagini del mondo dell’arte e della sottocultura, dal riferimento all’impostazione della fotografia pornografica, della pubblicità e della moda alle quali conferisce un’impronta conturbante e accattivante.

Nelle sue ultime serie, Olaf si spinge nel cuore e nell’anima della bellezza, ridicolizza il punto di vista contemporaneo sull’erotismo e analizza molte scomode idee quali la pornografia come folklore, il sesso acrobatico come una comica liberazione e lo stupro come intrattenimento familiare e piacere malizioso. 

La serie Royal Blood presenta la storia come un fatto di cronaca nera. Nella sua ricerca storica Olaf seleziona nove stars del melodramma violento. In questi ritratti i personaggi con i loro occhi cerchiati di rosso, fissano lo spettatore con una maledetta espressione di accusa e condanna. Lady D, con sul braccio lo stemma della Mercedes, Poppea uccisa dal parto, la principessa Sissi, il figlio Ludwig, la zarina Alessandra, Cesare, Maria Antonietta.

Nella serie Mature Olaf svela l’imperfetta bellezza di pensionate sexy come pin-up prendendosi gioco delle loro giovani omologhe. In Fashion Victims i modelli sono essenzialmente oggetti sessuali. Dice Olaf: “Ho sempre cercato di fare dell’ironia sulla bellezza per cercare di offrire una nuova prospettiva sull’intera stupida, ipervalutata industria della moda”. Nella serie Blacks, ritratti classici rivisitati in nero, Olaf sperimenta la monocromia con modelle nere (dipinte) su sfondi completamenti neri. 

Olaf per la serie Paradise si basa sia sul Ratto di Ippodamia di Rubens, un’inquietante scena di violenza e lascivia, sia “sull’orrore e la decadenza della vita notturna dei party del night club Paradise in Amsterdam”. In questa serie, diabolici clowns sono gli attori emozionalmente corrotti di una scena apparentemente fantastica. Olaf definiscequesta serie come “Un terribile incubo dove i clowns sono i cattivi. Tutti, sia che essi siano passivi, violenti o beffardi, sono colpevoli”, le loro figure pure caricature, lucide allegorie che "rappresentano l’anonimato e la rabbia e anche se vogliono far divertire i bambini, fanno paura”. Le immagini fanno riferimento al cosiddetto caso del clown, un episodio accaduto in Olanda nei tardi anni Ottanta. Molti bambini locali sostennero improvvisamente di essere stati molestati da un clown. La polizia interrogò centinaia di persone, ma nulla fu mai confermato. Nessun clown sospetto fu trovato. Diversi psicologi ritennero di trovarsi di fronte a un intrigante caso di isteria giovanile di massa, ma non è mai stato stabilito se si fosse effettivamente trattato di un caso di abuso. 

In Booby-trap, una mostra che è una sorta di trappola che coglie lo spettatore di sorpresa, l’esercizio dell’ironia di Erwin Olaf apparentemente dice meno di quello che pensa, mentre smaschera idee infondate e si spinge nella critica di coloro che pensano che “il mondo sia diventato favola”.

 A cura di Francesca Alfano Miglietti_Cristiana Collu 

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