– Rita Moro –
Giacinto Satta, Artista al bar, fine 800, acquerello su carta, MAN
Giacinto Satta fu una figura poliedrica e di grande rilievo nella cultura sarda tra Ottocento e Novecento. Pittore, giornalista, scrittore, illustratore e politico, rappresentò uno dei primi esempi di artista sardo moderno, capace di coniugare radici isolane e apertura europea.
Dopo gli studi a Nuoro e Sassari, si trasferì a Roma, dove si laureò in giurisprudenza ma si avvicinò all’ambiente artistico e letterario. In seguito visse aParigi come corrispondente e iniziò a collaborare con alcuni giornali francesi e inglesi. L’esperienza parigina fu decisiva: lo avvicinò all’Impressionismo e all’atmosfera bohemienne, che influenzarono profondamente la sua pittura.
Tornato in Sardegna nel 1893, insegnò francese a Nuoro, dove intrecciò rapporti di amicizia con Grazia Deledda, Sebastiano Sattae Antonio Ballero. Fu anche sindaco di Nuoro nel 1900, ma abbandonò presto la politica per dedicarsi interamente all’arte e alla scrittura.
Artista autodidatta e viaggiatore instancabile, Satta rappresentò la Sardegna con sguardo realistico, lontano da idealizzazioni folkloriche. Le sue opere combinano il verismo con una sensibilità impressionista, attenta alla luce e ai sentimenti quotidiani.
Tra i suoi lavori più noti figura l’acquerello Artista al bar (fine Ottocento), che raffigura un elegante uomo al bancone di un bar, simbolo dell’artista moderno e contemplativo. L’opera, dai toni soffusi e luminosi, riflette l’influsso francese e la poetica di Satta: osservazione della realtà, introspezione e gusto per la narrazione.
Considerato uno spirito libero e anticonformista, fu definito un bohemien e il primo artista sardo a portare nell’isola il messaggio impressionista. Con la sua attività artistica, letteraria e giornalistica, Satta contribuì a rinnovare la cultura sarda, ponendola in dialogo con quella europea moderna.