#3_Contemporanea 

27 Mar 2025

Are You Dreaming?

Questa domanda, insita nel titolo di un’opera di Suzanne Treister, pervade le sale di Electric Dreams, in corso alla Tate Modern di Londra fino al 1° giugno 2025.

Dipinti digitali, opere cinetiche, media oggi obsoleti ed esperimenti audaci portati avanti in decenni di indagini – dagli anni Cinquanta ai Novanta – si susseguono come frammenti di un sogno nella mostra curata da Val Ravaglia e Odessa Warren.

Electric Dreams prende in prestito il titolo dei racconti visionari e profetici del maestro della fantascienza Philip K. Dick per esplorare interessanti tentativi di dialogo tra arte e tecnologia prima dell’avvento di Internet.

L’esposizione riunisce una selezione di artisti che hanno messo alla prova i media emergenti e le possibilità offerte dall’elettronica, dalla cibernetica e dall’arte programmata: da Atsuko Tanaka con Electric Dress (1956) e la Dreamachine di Brion Gysin (1959), passando per Drawing (1979) creato da Harold Cohen in collaborazione con AARON, il primo programma di intelligenza artificiale per la creazione di opere d’arte, fino agli anni Novanta con la già citata selezione di Fictional Videogame Stills dell’artista britannica Suzanne Treister.

L’arte e la tecnologia hanno da sempre intrecciato i loro destini, ridefinendo la percezione del reale e il ruolo stesso dell’arte.

Questa riflessione trova un interessante parallelo in SENSORAMA. Lo sguardo, la realtà, gli inganni  (8 luglio 2022 – 9 ottobre 2022), la mostra del MAN curata da Chiara Gatti e Tiziana Cipelletti, con la consulenza scientifica del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Sassari. 

SENSORAMA ha esplorato il confine tra percezione e realtà, analizzando gli inganni visivi che condizionano il nostro modo di vedere il mondo. Come in Electric Dreams, la tecnologia non è solo strumento, ma ambiente cognitivo che modella la nostra esperienza del mondo.
Un punto di contatto significativo tra le due esposizioni è la presenza di due figure chiave del movimento ottico-cinetico: Alberto Biasi e Marina Apollonio.

Le loro opere esposte alla Tate, rispettivamente Se-dici…ottico-dinamiche (1964-1998) e Spazio ad Attivazione Cinetica 6B (1967-2022), mostrano come l’arte possa manipolare la percezione visiva attraverso fenomeni di interferenza ottica e illusioni dinamiche.

Biasi, co-fondatore del Gruppo N, già dagli anni Sessanta sviluppò una ricerca sull’interazione tra spettatore e opera, creando superfici vibranti che si modificano in base al punto di vista. Apollonio, tra le protagoniste dell’arte ottico-cinetica, ha indagato le relazioni tra forma e movimento attraverso moduli geometrici che sfidano la stabilità della visione.

Il confronto tra Electric Dreams e SENSORAMA evidenzia come l’arte contemporanea continui a interrogarsi sul rapporto tra uomo e tecnologia, non solo come mezzo di innovazione, ma come paradigma culturale. In un’epoca dominata dalla realtà virtuale e dall’intelligenza artificiale, queste mostre ci invitano a riconsiderare il nostro sguardo sul mondo, tra inganno e verità, percezione e costruzione della realtà. L’arte, ancora una volta, si conferma strumento fondamentale per decifrare le complessità del nostro tempo.

Elisabetta Masala

Chat Icon