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Alessandro Pessoli

The Neighbors

21.10.2016  -  05.02.2017

Forte di una radicata convinzione nelle possibilità della pittura, Alessandro Pessoli (Cervia, 1963) ha sottoposto il mezzo pittorico a oltre trent’anni di rivisitazioni teoriche e formali. Il suo ricco linguaggio visivo, in cui iconografie classicheggianti si alternano a richiami all’espressività futurista, e a incursioni nei mondi della fantascienza e del fumetto, trova corrispondenza in una altrettanto ricca pluralità di materiali e tecniche utilizzati: dall’inchiostro su carta fino al cinema animato. Proprio dalla relazione tra queste due sponde estreme prende spunto la mostra “The Neighbors”, prima personale dell’artista in un museo italiano, a cura di Nicola Ricciardi. 

In linea con l’attenzione dedicata negli ultimi anni dal Museo MAN al rapporto tra arti visive e cinema d’animazione, la mostra di Alessandro Pessoli nasce dallo studio dei due filmati in stop-motion realizzati dall’artista a quasi 15 anni di distanza l’uno dall’altro. In Caligola (1999-2002), esseri umani, animali e oggetti inanimati appaiono e scompaiono in un continuo oscillare tra costruzione e distruzione. Gli oltre 4500 disegni che compongono il filmato non tessono una singola trama, ma seguono piuttosto la struttura irrazionale e la ricchezza simbolica di un sogno febbrile, alternando momenti ludici a rappresentazioni grottesche e attingendo a iconografie distanti quanto un Cristo sulla croce e un aereo nei cieli della prima guerra mondiale.

Autoritratto Petrolini (2014) ruota invece attorno alla figura dell'attore e drammaturgo italiano Ettore Petrolini e al personaggio di stampo dadaista da lui inventato—Fortunello—che nelle mani di Pessoli diventa l’espediente attraverso cui scardinare temi legati alla storia culturale del Paese e affrontare riflessioni sull’identità e la natura dell’artista. 

L’apparente distanza tra queste due animazioni è colmata dalle diverse serie di disegni presenti in mostra, tra le quali The Neighbors, appositamente creata per questa occasione. Realizzati in momenti distinti tra il 2000 e i giorni nostri, gli inchiostri su carta e le serigrafie su tela condividono un’ambientazione e un sapore velatamente cinematografici: qui fanno la loro comparsa Capitan America e Braccio di Ferro, l’iconografia religiosa si mescola con la cultura popolare, episodi personali si intrecciano con la Storia nazionale, e allusioni al Rinascimento italiano dialogano con richiami alla pittura Pop europea – il tutto senza apparente soluzione di continuità.

L’insieme di questi poliedrici lavori restituisce la particolare agilità di pensiero di Pessoli, un'attitudine che gli ha consentito di muoversi negli anni tra tematiche e linguaggi tanto differenti senza tuttavia mai perdere di vista la propria ostinata ricerca formale. 

Chiude infine la mostra – anche in termini cronologici – l’autoritratto Studio City (2015), in cui l’artista appare come il protagonista di un coloratissimo cartoon. Il titolo è un esplicito riferimento a Los Angeles, città in cui Pessoli vive dal 2009, e in particolare al neighborhood in cui trovano casa i principali studi cinematografici: il fondale ideale per le movimentate avventure dei suoi personaggi, in parte comparse in attesa di un ruolo sul set di un film, e in parte vicini di casa, gente del quartiere, volti famigliari, neighbors.

 

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