MAN_Museo d'Arte Provincia di Nuoro

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L’evento immobile

Annunciazioni

02.10  -  07.11.2010

Promossa da Casa Masaccio arte contemporanea e dal Museo MAN di Nuoro, l’esposizione, a cura di Cristiana Collu, Saretto Cincinelli e Alessandro Sarri, si configura come la quarta edizione della rassegna L’evento Immobile che cerca di indagare attraverso molteplici modalità un evento ambiguo, sfuggente, inclassificabile, che sta tra il movimento e la stasi, tra il prima e il dopo, il già e il non-ancora.

Dopo le passate edizioni Contrattempi, Incantamenti, Lo sguardo ostinato: la mostra Annunciazioni (il plurale del termine non va sottovalutato) è il tentativo di declinare l’immobilità di un evento tramite il ricorso al topos pittorico dell’Annunciazione, tanto più tradizionale quanto più problematico e di difficile decriptazione in virtù della sua continua rielaborazione iconografica. Nel corso dei secoli, la scena canonica dell’Annunciazione è stata trattata pittoricamente come una modalità di congiungimento fra la dimensione celeste e quella terrestre, un congiungimento che riposa su una invisibile sutura fra due mondi. Soprattutto durante il ‘400 e il ‘500 nella figurazione del tema gioca un ruolo essenziale la prospettiva.

Contrariamente a quanto sostiene lo storico dell’arte Erwin Panofsky e secondo le interpretazioni di storici come Daniel Arasse e filosofi come Gerges Didi Hubermann, l’utilizzo della prospettiva sembra svolgere un ruolo decisamente diverso: la griglia prospettica è spesso utilizzata dai pittori del periodo per mostrare l’inadeguatezza di una visione razionale a manifestare l’incarnazione del divino nell’umano, dell’invisibile nel visibile, dell’immensità nella misura.

Le opere in mostra (video, fotografie, installazioni), la maggior parte inedite in Italia o site-specific, si misurano con il tema dell’Annunciazione non in maniera frontale e diretta ma tramite uno sguardo obliquo che nel luogo del confronto pare dissolversi, ritrarsi. Se infatti escludiamo il riferimento esplicito di Serge Domingie all’Annunciazione Martelli di Filippo Lippi, quello molto libero ma puntuale di Megan e Murray McMillan all’opera di Carlo Crivelli e l’implicito, duplice metaforico omaggio reso da Massimo Bartolini all’Annunciazione del Beato Angelico a San Giovanni Valdarno, nessuna delle opere in mostra appare geneticamente riconducibile a questo importante topos della storia dell’arte.

Lo sguardo selettivo di chi l’ha curata, offre un punto di vista che interroga un territorio anacronistico e inattuale che, al limite, sconfina, continuamente, in qualcos’altro e costringe costantemente a fare un passo indietro. A far da collante fra le opere resta la comune dimensione incoativa che collega indissolubilmente l’immobilità di un evento al suo annuncio. Opere di: Jennifer Allora & Guillermo Calzadilla, Massimo Bartolini, Emanuele Becheri, Elie Cristiani, Daniela De Lorenzo, Serge Domingie, Kim Sooja, Yaron Lapid, Megan e Murray McMillan, Noëlle Pujol, Luca Rento, Carolina Saquel, Ruth Scott.

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