Visita guidata con il curatore

3 Nov 2025

Il 6 novembre, alle ore 18:30, si terrà la visita guidata alla mostra Isole minori. Note sul fotografico dal 1990 ad oggi. La visita sarà condotta da Giangavino Pazzola, curatore della mostra.

Curata da Walter Guadagnini e Giangavino Pazzola, la mostra presenta le opere fotografiche di Jacopo Benassi, Paola De Pietri, Charles Freger, Ralph Gibson, Mimmo Jodice, Salvatore Ligios, Bernard Plossu, Marinella Senatore, Giovanna Silva, Massimo Vitali, Lorenzo Vitturi, Vanessa Winship e George Georgiou (a Nuoro); Arianna Arcara, Francois Xavier Gbré, Luca Spano, Karla Hiraldo Voleau (a Cagliari).

Fotografata in passato da grandi autori come August Sander, Henri Cartier-Bresson, Lisetta Carmi e tanti altri, nella maggior parte dei casi la Sardegna è stata interpretata e trasmessa secondo una lettura reportagistica del territorio e delle comunità che abitavano le sue aree interne. Tali testimonianze hanno alimentato un immaginario sociale polarizzato tra stato centrale e periferia, che ha prodotto rappresentazioni, miti e ideologie che, nel corso del tempo, hanno condizionato sia il modo di vedersi degli isolani, sia la percezione del contesto da parte di chi alla Sardegna guardava. La percezione stereotipata di luogo al di fuori del tempo, una sorta di Eden, si alternava alla visione incrinata dalla presenza – non meno esotica – dei banditi protagonisti della cronaca nera, della periferia lontana e di altri riferimenti inerenti il tema del sottosviluppo.

La mostra mette in rilievo come tale rappresentazione si sia modificata nel corso degli ultimi 25 anni, con un ampliamento dell’indagine visiva a nuove modalità di azione e relazione con territorio e comunità. Le rappresentazioni simboliche e ideologiche dello spazio insulare che ne emergono offrono uno spaccato di tematiche differenti, che vanno dalla storia delle culture alla trasformazione della società contemporanea, lasciando intravedere in trasparenza elementi di persistente subalternità. Guardando le coste ed il mare, nonché l’interno dei contesti urbani più estesi, artisti e artiste restituiscono un vocabolario visivo della Sardegna che ne consente una contestualizzazione culturale nell’area mediterranea allargata prima ancora che in quella italiana.

Apre la mostra un prologo-omaggio a quattro grandi autori attivi da molti anni, che hanno dedicato all’isola alcune fotografie significative sia all’interno del loro percorso che nella rilettura del paesaggio sardo: la metafisica marina legata alla cultura mediterranea di Mimmo Jodice ripresa a Punta Pedrosa (1998) e a Molara (1999), i vagabondaggi poetici di Bernard Plossu tra Carloforte e La Maddalena (2002), l’ironica rivisitazione del tema del nudo di Ralph Gibson (1986) e la spettacolare documentazione della presenza turistica in spiagge come il Poetto (1995)  di Massimo Vitali introducono lo spettatore nella mostra e nel nuovo secolo.

Divisi in stanze monografiche, gli autori presenti al MAN di Nuoro leggono la contemporaneità nella persistenza del ruolo della maschera nel racconto di antiche tradizioni e rituali, rivisitate da Salvatore Ligios per mettere in discussione la coscienza identitaria e la perdita degli elementi culturali locali (2007) oppure da Charles Fréger (2010-2011); oppure ancora nell’attesa eterna (e spesso invana) di una rinascita sociale, culturale ed economica come per l’evento di inaugurazione delle architetture per il mancato summit della Maddalena (Giovanna Silva, 2009); o nel rapporto tra passato e presente nel Monumento a Garibaldi e nelle fortificazioni di granito nell’isola di Caprera (Paola De Pietri, 2022). Pratiche di interazione e partecipazione tra arte e comunità si manifestano nel racconto delle diverse idee di cittadinanza nelle opere di Marinella Senatore (2013) e Vanessa Winship e George Georgeou (2014). Jacopo Benassi (2021) e Lorenzo Vitturi(2022) agiscono rispettivamente a Donori e in Valle della Luna, per affrontare concettualmente l’idea di isolamento.