#9_Pillole dalla collezione

2 Ott 2025

Rita Moro

Salvatore Fancello, Cinghiali e rettili, 1938, 61×5 x 158,5 cm, tempera su tela

La collezione del MAN custodisce un cospicuo corpus di opere di Salvatore Fancello, in gran parte disegni, oltre a due sculture e alla significativa tela Cinghiali e rettili.

Quest’ultima, realizzata nel 1938, coincide con il soggiorno dell’artista ad Albissola Marina, dove entrò in contatto con il ceramista Tullio Mazzotti, figura centrale nella sperimentazione di quegli anni.

L’immagine rappresentata si inserisce all’interno del tema del bestiario, una costante della sua ricerca creativa. Già a metà degli anni Trenta, infatti, Fancello aveva elaborato un primo bestiario in terracotta (1934-1935), segno tangibile della sua attenzione verso il mondo animale interpretato in chiave personale e indubbiamente originale. Questo universo iconografico non è mai mera rappresentazione naturalistica, ma piuttosto un intreccio di ricordi, suggestioni ed elementi immaginifici che si combinano con straordinaria libertà inventiva.

Nei suoi lavori, fauna locale e animali esotici si incontrano in un microcosmo animato da energia poetica, capace di trasformare la memoria della terra natale in visioni fantastiche, talvolta sospese tra sogno e realtà.  Nella tela del 1938, i cinghiali e il rettile emergono da un fondo monocromo, privi di contesto naturalistico, quasi sospesi nello spazio. La linea, rapida e vibrante, scandisce la composizione creando movimento e ritmo serrato: le sagome sembrano galleggiare, animate da un’energia che le rende vive. Proprio in questo lavoro appare evidente la cifra stilistica di Fancello, fatta di libertà espressiva e audacia, ma al tempo stesso di un equilibrio sorprendente, in cui dinamismo e armonia convivono senza contraddizione.