8/10/25 ore 18.30
Sul filo della lama. Memorie della disintegrazione
David Wojnarowicz, traduzione di Chiara Correndo, Dialoga con Enrico Mura, ricercatore
In questo memoir urgente e denso, David Wojnarowicz offre uno spaccato violento e caleidoscopico sulla diffusione dell’Hiv in America e su cosa significhi essere omosessuale in una società, quella bigotta reaganiana degli anni ‘80, dove domina il modello eteronormato della «famigliola felice» e in cui si reprime a colpi di leggi, sentenze, arresti e pestaggi la voce di chi vive ai margini.
Sul filo della lama è un trip acido nel dolore, una sbronza in un dive bar sull’Hudson, un roadtrip furioso nella polvere dell’American dream, raccontato attraverso una costellazione di capitoli dal taglio ora onirico ora fortemente politico, frutto di una vita dedicata a lottare per il diritto alla salute e alla corretta informazione e per il diritto di amare oltre ogni laccio sociale. Un’opera di un’intensità che scorre a fior di pelle.
Bio:
David Wojnarowicz , attivista omosessuale per i diritti delle persone con Hiv/Aids, è una delle voci più potenti e incendiarie della vibrante scena artistica newyorkese degli anni ’80. Nato nel 1954 a Red Bank (New Jersey), Wojnarowicz trascorse un’infanzia fatta di abusi ed espedienti. La violenza di questi primi anni e la forte vicinanza, fisica e spirituale, con un intero cosmo di “emarginati” gli consentirono tuttavia di sviluppare una riflessione particolarmente viva e intensa sulla solitudine, sull’amore e sulla bellezza della diversità. Fotografo, perfomer, visual artist e autore di diversi cortometraggi e libri, Wojnarowicz è stato un artista prolifico e poliedrico e le sue opere di forte denuncia sociale sono state esposte in contesti prestigiosi e internazionali tra i quali il Museo Reina Sofia di Madrid e il MoMa di New York. Wojnarowicz morì nel 1992 a New York per complicazioni correlate all’Aids a soli 37 anni.