1/10/25 ore 18.30
TERRE CHE NON SONO LA MIA
Matteo Meschiari in dialogo con Chiara Gatti
Per oltre duemila anni la geografia è stata usata come una macchina di potere per descrivere e gestire il territorio.
Oggi è ancora così e molti pensano che disegnare mappe sia un talento riservato a tecnici e professionisti.
Ma da sempre la geografia è stata anche una pratica immaginativa alla portata di tutti, un ventaglio di modi di vivere lo spazio che serve a conoscere l’altro e a sognare l’altrove. Se l’Occidente ha dimenticato in fretta questa vocazione geografica per l’alterità, esistono però migliaia di tracce e di sopravvivenze culturali che testimoniano l’esistenza di un’altra geografia, una CONTROGEOGRAFIA che continua a generare visioni e a produrre invenzioni meravigliose.
In questo libro unico nel suo genere Matteo Meschiari ha raccolto centoundici mappe che testimoniano l’incredibile variabilità e creatività culturale della nostra specie, in un giro del mondo che va dalla Groenlandia all’Australia, dalla Cina all’Amazzonia, dall’arte paleolitica a quella contemporanea, da Babilonia a un asilo italiano. Un campionario di mondi lontani per capire e discutere il nostro, un atlante della «territà» per ripensare il nostro posto su questo pianeta.
Bio:
Scrittore e antropologo, Matteo Meschiari insegna Geografia culturale all’Università di Palermo. Tra i suoi interessi di ricerca ci sono il paesaggio in letteratura, i modelli abitativi dal Paleolitico all’Antropocene, l’arte preistorica e tribale, lo spazio percepito e vissuto in Occidente e nelle culture indigene. Rappresentante dell’antropologia narrativa, ha scritto e curato saggi, romanzi, poesia e libri per l’infanzia. Tra i suoi titoli più recenti: Artico nero. La lunga notte dei popoli dei ghiacci (2016), Neogeografia. Per un nuovo immaginario terrestre (2019), Antropocene fantastico. Scrivere un altro mondo (2020), Geografie del collasso. L’Antropocene in 9 parole chiave (2021), Landness. Una storia geoanarchica (2022), Kosmos (2023) e La fabbrica dei mondi. Geografie immaginate e Territà (2024).