#7_Pillole dalla collezione

3 Lug 2025

– Rita Moro –

Lisetta Carmi, Nuoro, Il funerale del carabiniere, 1962, stampa ai sali d’argento, cm 30,3 × 40,7

(donazione Archivio Lisetta Carmi, Galleria Martini & Ronchetti, Genova)

Protagonista di una interessante antologica tenutasi al MAN nel 2021, dal titolo ‘Voci allegre nel buio’, Lisetta Carmi è considerata una delle più grandi e importanti figure nell’ambito della fotografia italiana. 

Muore tre anni fa nell’ashram (comunità spirituale) Bhole Baba a Cisternino in Puglia, luogo da lei fondato dopo l’incontro con il maestro spirituale Haidakhan Babaji avvenuto in uno dei suoi viaggi in Oriente.

Conosciuta per i reportage sugli operai navali di Genova in cui, attraverso gli scatti ne denuncia le deplorevoli condizioni lavorative, e sul mondo dei Travestiti, i suoi scatti sono diventati quasi un manifesto. Lisetta diviene testimone dei cambiamenti del secondo dopoguerra che documenta con la sua macchina fotografica, in giro per le strade, attenta soprattutto a cogliere sguardi, gesti, momenti effimeri; le minoranze, gli ultimi, gli emarginati diventano i protagonisti dei sui racconti.

Il MAN conserva nella sua collezione 10 opere, frutto della donazione a seguito della mostra a lei dedicata.

Le opere fanno parte del corpus fotografico dedicato alla Sardegna, e che realizza durante i suoi ripetuti viaggi nell’isola tra il 1962 e il 1976. Dopo la lettura del ‘Diario di una maestrina’ di Maria Giacobbe pubblicato a puntate nella rivista Il Mondo, Lisetta decide di contattare la famiglia orgolese dei Piras che la accoglie durante i vari soggiorni nell’isola.

Gli scatti riprendono le donne intente a tessere, fare il pane, oppure i bambini, volti felici durante la festa della Candelaria dove di porta in porta i bambini ricevono doni e regali. 

Lisetta viaggia e visita l’entroterra così come i luoghi della Gallura, come Porto Cervo per esempio, che proprio in quegli anni è oggetto di una speculazione edilizia.

La foto che presentiamo nella rubrica è forse quella più iconica del corpus.

Rigorosamente in bianco e nero, come tutte quelle della serie, fu scattata durante il funerale del carabiniere Carmelo Natoli Scialli, morto durante uno scontro a fuoco con dei banditi. La foto riprende il sagrato esterno della chiesa, dove però, nonostante la solennità del momento, il passo scanzonato del ragazzo in primo piano, ruba inconsapevolmente la scena.