#5_MANifesto

19 Giu 2025

Vibrare insieme. L’arte oltre i sensi

di Alessandro Moni

Esistono esperienze che non si ascoltano, ma si sentono. Che non passano solo per gli occhi o le orecchie, ma attraversano la pelle, le ossa, il cuore. Mercoledì 11 giugno, al MAN, ne abbiamo ospitato una.

Sub_Bar è un progetto che rompe gli schemi. L’artista Francesco Spaggiari ha portato a Nuoro un’installazione performativa in cui il suono si trasforma in vibrazione, diventando accessibile anche a chi non può udirlo. È stato un evento che ci interroga su cosa significhi davvero comunicare, percepire, condividere. Un gesto radicale che ridefinisce cosa significa accessibilità, spingendoci a riconsiderare i limiti (e i privilegi) del nostro modo di fruire l’arte e la musica.

Nel cuore della performance, subwoofer a bassa frequenza hanno trasformato la musica in materia da sentire con tutto il corpo. Insieme a persone sorde e udenti, abbiamo vissuto un’esperienza immersiva dove il linguaggio si reinventa, un ponte tra mondi spesso separati, un luogo di inclusione reale, non retorica. Nessuna gerarchia percettiva: solo un’esperienza da abitare con tutto sé stessi. In un tempo in cui l’esclusione passa spesso attraverso il linguaggio — scritto, parlato, sonoro — questa è una risposta concreta, sensoriale e condivisa. Una pratica di alleanza.

Non è un caso che questa esperienza arrivi in un momento in cui molte istituzioni culturali, anche a livello internazionale, discutono del “Museo aperto” come spazio di democrazia. In che modo garantiamo il diritto alla partecipazione culturale? A chi ci rivolgiamo davvero quando comunichiamo? Quali corpi, quali lingue, quali sensibilità rendiamo visibili — e quali, invece, invisibili? 

Perché l’arte, se è davvero pubblica, deve poter toccare chiunque. Anche — e soprattutto — chi non la sente come ce l’aspettiamo.