MAN_Museo d'Arte Provincia di Nuoro

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Glo Guardarsi l’ombelico

Seconda parte

27.09.2011  -  05.02.2012

Glo - Guardarsi l’ombelico è il titolo del primo progetto di collaborazione tra il Comune di Nuoro e il Museo MAN. Nelle sale dell’edificio dell’ex ASL di Via N. Ferracciu, dal 29 marzo al 17 luglio (prima parte) e poi dal 27 settembre al 05 febbraio 2012 (seconda parte) circa un centinaio di artisti di questa città si sono alternati proponendo una selezione della loro più recente produzione, per questo che consideriamo come l’inizio di un’indagine sulla ricchezza creativa di Nuoro che potrebbe allargarsi alla Provincia e, per cerchi concentrici, a tutta la Regione, facendo in modo di registrare a Nuoro ciò che di nuovo (con un felice gioco di parole) viene prodotto da artisti di diverse generazioni, dai maestri più anziani ai giovanissimi alle prime armi. Questa la vocazione del progetto, costruito attraverso pochi pezzi, esposti con rigore a comporre un gioco di rimandi e risonanze che raccontino storie come aforismi o haiku. Il titolo dell’evento, ironicamente, invita a osservarsi con una certa leggerezza. La posizione migliore per pensare è sembrata ad alcuni quella che permette di guardare il proprio ombelico, e meditare su quello. Questo tipo di meditazione prende il nome di “guardarsi l’ombelico”. Ma l’ombelico, con la sua simbologia, è ancora una volta una scelta concettuale: racchiude in sé il significato del legame, dell’origine ma rappresenta anche la cesura capace di lasciar traccia di sé, il taglio del cordone ombelicale che suggella a memoria e in modo indelebile il segno che costruisce la nostra identità. L’ombelico è legato alla posizione centrale nel corpo umano che suggerisce un fulcro psichico, simbolico, geografico, temporale: la nascita, l’inizio e la fine, il divenire, una sorta di mandala sempre attuale con tutto quello che comporta e ne deriva. L’omphalon greco identifica non tanto un punto fisso ma un processo che da questo punto si attiva. È la cicatrice della nascita fisica, il segno tangibile di un vincolo con la madre biologica, è legato all’eros, all’estetica ma anche alla vulnerabilità per il suo trovarsi nella posizione più esposta e molle dell’addome. Rappresenta il mistero del rapporto che ci lega nella generazione e attraverso le generazioni. Il legame reciso e continuamente da recidere e suturare, come sola possibilità di crescita. Un legame che costruisce la nostra identità, ma sancisce anche quello con l’esistenza.

Cronogramma di Glo - Guardarsi l’ombelico

Seconda Parte

  • 27.09 - 09.10.2011: Michela Balloi, Pasquale Bassu, Efisio Cardia, Laura Manca, Salvatore Marras, Francesco Melis, Piero Pais, Francesco Rais, Graziano Rocchigiani.
  • 11.10 - 23.10.2011: Tarcisio Balloi, Fabrizio Bruno, Giancarlo Crisponi, Toni Marcovecchio, Stefano Marongiu, Pietrina Mattana, Franco Mura, Fabrizio Ortu, Sergio Rocchigiani.
  • 25.10 - 06.11.2011: Franca Carboni, Simona Ciusa, Salvatore de Gioannis, Francesca Floris, Marisa Mereu, Giuseppe Moro, Tiziana Pala, Graziella e Immacolata Sotgiu, Nicola Virdis.
  • 22.11 - 04.12.2011: Daniele Boninu, Renato Brotzu, Fiorentino Deroma, Elke Hoyer, Thomas Longo, Sandro Mattei, Daniela Mureddu, Massimo Onnis, Salvatore Pau.
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