MAN_Museo d'Arte Provincia di Nuoro

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Glo Guardarsi l’ombelico

Prima parte

29.03  -  24.07.2011

Glo - Guardarsi l’ombelico è il titolo del primo progetto di collaborazione tra il Comune di Nuoro e il Museo MAN. Nelle sale dell’edificio dell’ex ASL di Via N. Ferracciu, dal 29 marzo al 17 luglio (prima parte) e poi dal 27 settembre al 05 febbraio 2012 (seconda parte) circa un centinaio di artisti di questa città si sono alternati proponendo una selezione della loro più recente produzione, per questo che consideriamo come l’inizio di un’indagine sulla ricchezza creativa di Nuoro che potrebbe allargarsi alla Provincia e, per cerchi concentrici, a tutta la Regione, facendo in modo di registrare a Nuoro ciò che di nuovo (con un felice gioco di parole) viene prodotto da artisti di diverse generazioni, dai maestri più anziani ai giovanissimi alle prime armi. Questa la vocazione del progetto, costruito attraverso pochi pezzi, esposti con rigore a comporre un gioco di rimandi e risonanze che raccontino storie come aforismi o haiku. Il titolo dell’evento, ironicamente, invita a osservarsi con una certa leggerezza. La posizione migliore per pensare è sembrata ad alcuni quella che permette di guardare il proprio ombelico, e meditare su quello. Questo tipo di meditazione prende il nome di “guardarsi l’ombelico”. Ma l’ombelico, con la sua simbologia, è ancora una volta una scelta concettuale: racchiude in sé il significato del legame, dell’origine ma rappresenta anche la cesura capace di lasciar traccia di sé, il taglio del cordone ombelicale che suggella a memoria e in modo indelebile il segno che costruisce la nostra identità. L’ombelico è legato alla posizione centrale nel corpo umano che suggerisce un fulcro psichico, simbolico, geografico, temporale: la nascita, l’inizio e la fine, il divenire, una sorta di mandala sempre attuale con tutto quello che comporta e ne deriva. L’omphalon greco identifica non tanto un punto fisso ma un processo che da questo punto si attiva. È la cicatrice della nascita fisica, il segno tangibile di un vincolo con la madre biologica, è legato all’eros, all’estetica ma anche alla vulnerabilità per il suo trovarsi nella posizione più esposta e molle dell’addome. Rappresenta il mistero del rapporto che ci lega nella generazione e attraverso le generazioni. Il legame reciso e continuamente da recidere e suturare, come sola possibilità di crescita. Un legame che costruisce la nostra identità, ma sancisce anche quello con l’esistenza.

Cronogramma di Glo - Guardarsi l’ombelico

Prima Parte

  • 29.03 - 10.04.2011: Mario Adolfi, Enrik Ciensi, Gino Frogheri, Sirio Sini.
  • 12.04 - 24.04.2011: Francesco Alpigiano, Nietta Condemi, Pietro Costa, Barbara Flore, Giovanni Pisanu, Rosaura Sanna.
  • 26.04 - 08.05.2011: Fabiana e Susan Canova, Gianni Casagrande, Francesca Cossellu, Gigi Murru, Gianni Pais, Angela Salerno, Sebastiano Sanna.
  • 10.05 - 22.05.2011: Costantino Caiafa, Antonia Dettori, Massimiliano Fois, Roberta Luche, Marzia Masala, Laura Puggioni, Antonio Serra, Giudo Sotgiu.
  • 24.05 - 05.06.2011: Francesco Brotzu, Nicolina Carta, Giovanni Coronas, Maria Carmela Folchetti, Pietro Longu, Elio Moncelsi, Pinuccia Mulas, Graziano Piras.
  • 14.06 - 26.06.2011: Nevina Ciusa, Giulio Concu, Assunta Cucca, Franco Sedda, Rosetta Murru, Tonino Vargiu, Salvatore Zizzi.
  • 28.06 - 10.07.2011: Vittorio Bruno, Giovanni Antonio Deledda, Beatriz Nelida Dietzel, Gaspare Guccini, Martha Mendoza, Valeria Muledda, Caterina Pirisi.
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