MAN_Museo d'Arte Provincia di Nuoro

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Far Away so Close

Così lontano, così vicino

19.05  -  19.05.2011

Aeroporto Olbia-Costa Smeralda Far Away so Close / Così lontano, così vicino è il titolo dell’opera di Vincenzo Pattusi che segna l’esordio e suggella un accordo tra la Geasar e il Museo MAN, nella convinzione che l’arte, con la sua pervasività, faccia sempre più parte della nostra vita, più che mai fuori dai confini del suo luogo per eccellenza, il museo, e fuori dai luoghi comuni, intesi sia in senso fisico che figurato. In questa accezione l’aeroporto è visto non più come “non luogo” ma come luogo in comune, come centro di una comunità in transito che lo abita anche se per pochi minuti o poche ore.

Il progetto misura la messa a fuoco, la capacità del nostro sguardo di distinguere ma anche di confondere, di concentrarsi su aspetti diversi di una realtà che è sempre variabile e complessa. Ci invita a decidere, a scegliere, forse solo a preferire. Misura il nostro mutevole interesse per il primo piano o per lo sfondo, ci guida alla scoperta di un dettaglio o semplicemente fa sintesi custodendo per un istante o per sempre la memoria di un luogo. Non si butta via nulla, meno che mai il passato che ci appartiene come il futuro che sogniamo.

Questa collaborazione è un punto di arrivo di un processo cominciato l’anno scorso, con i nostri primi contatti per creare una nuova modalità di comunicazione nel nostro terminal, e rappresenta anche un punto di partenza per lo sviluppo di partnership che avvicinino il mondo aeroportuale ad altri circuiti di qualità. La Geasar ha messo a disposizione una grande vetrina per riempirla di contenuti e consentire la circolazione di idee e di nuovi visioni anche attraverso l’arte. La Geasar ha cominciato la sua attività espositiva con il progetto Art-Port Gallery, che ha visto la nascita dello spazio museale nell’aprile del 2010 con la prima mostra dedicata all’archeologia in collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici per le Province di Sassari e Nuoro: esposti eccezionalmente il frammento di una ruota dentata attribuita al Planetario di Archimede e i corredi funerari composti da ceramiche da tavola provenienti dal sottosuolo della città di Olbia e riferibili alla storia antica. Qualche mese più tardi è nato Art- Port Corner, che in questo mese di maggio è giunto all’undicesima mostra di opere di artisti sardi. La parete che li accoglie è inserita all’interno del self-service e ha l’obiettivo di stimolare le sensazioni visive dei clienti seduti al Kara Food. L’ultima sezione, forse la più rilevante per dimensioni e prestigio, è l’Art-Port Wall firmato nella sua prima mostra dal Museo MAN. L’esposizione si compone di sei riproduzioni, stampate su tela, appartenenti alla produzione figurativa di Vincenzo Pattusi. Le opere sono allestite su cornici poste nella Hall centrale e toccano la lunghezza di centotrenta metri lineari. Un’imponente esposizione con uno sfondo tutto sardo rappresentato dai motivi ripetuti del tappeto sardo. I soggetti in primo piano invece, particolarmente accattivanti, guardano i passeggeri in movimento. L’opera Far Away, so Close/Così lontano, così vicino ci costringe a una riflessione su ciò che siamo e sulle variabilità, differenze o distanze che possono produrre le stratificazioni culturali che caratterizzano ciascun individuo. 

Vincenzo Pattusi

Vincenzo Pattusi vive e lavora a Nuoro. Ha 33 anni e, dopo la laurea in Storia dell’Arte e il master in Conservazione e Restauro, ha cominciato la sua collaborazione con il Museo MAN, occupandosi dei laboratori didattici e della cura degli allestimenti. In contemporanea segue la sua passione artistica, iniziata in strada insieme ai writers, producendo mostre personali e partecipando a collettive in gallerie d’Arte sarde e italiane. Tra le sue ultime esposizioni cataloga la mostra di illustrazioni realizzate per celebrare “Sa die de sa Sardigna” a Palazzo Regio a Cagliari e la collettiva “Le radici in cielo” a Sassari. Nel 2011 ha partecipato alla 54a Biennale di Venezia - Regione Sardegna. 

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