MAN_Museo d'Arte Provincia di Nuoro

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Confini

Boundaries

13.10.2006  -  07.01.2007

A cura di Cristiana Collu, Saretto Cincinelli, Roberto Pinto 

Uno dei temi piu' discussi nell'arte contemporanea e' sicuramente l'idea di confine che gli artisti hanno affrontato sia in senso metaforico e personale sia in senso geopolitico, con tutte le conseguenze sociali e le implicazioni internazionali che cio' comporta. L'interesse ampiamente diffuso negli ultimi anni nello stabilire dei confini e nel provare a tracciare le differenze, affonda le sue origini anche all'interno delle pratiche artistiche: l'attenzione che l'arte ha dedicato allo spazio e alla conoscenza dei suoi limiti e' sintomo di una specifica attitudine a mettere sotto osservazione il territorio di confine tra le cose. Esistono confini ben delimitati da frontiere, mura, sorveglianza armata, ed esistono confini meno evidenti, anche se spesso altrettanto rigidi e invalicabili. Ci troviamo di fronte al paradosso di una globalizzazione che sembra implicare la perdita dei confini soltanto per informazioni, soldi e merci. I muri, che abbiamo visto cadere alla fine del secolo scorso, in fondo si sono moltiplicati. In un contesto piu' ampio si potrebbe anche dire che i confini esterni rimandano a un'idea di esclusione, di diversita', mentre i confini interni alle differenze di classe, di credo religioso, di etnia, di genere.

I confini riempiono la nostra vita, ci circondano completamente, sono lo strumento che ci permette di classificare e riconoscere la molteplicita' della nostra realta', e, allo stesso tempo, sono un frutto della nostra capacita' di stabilire delle convenzioni. La nozione di confine svolge un ruolo cruciale a qualsiasi livello di rappresentazione e di organizzazione del mondo che ci sta intorno. A proposito dei confini, scriveva Claudio Magris: "Essi muoiono e risorgono, si spostano, si cancellano e riappaiono inaspettati. Segnano l'esperienza, il linguaggio, lo spazio dell'abitare, il corpo con la sua salute e le sue malattie, la psiche con le sue scissioni e i suoi riassestamenti, la politica con la sua spesso assurda cartografia, l'io con la pluralita' dei suoi frammenti e le loro faticose ricomposizioni, la societa' con le sue divisioni, l'economia con le sue invasioni e le sue ritirate, il pensiero con le sue mappe dell'ordine". Forse e' proprio questa ricchezza di significati e di aspetti a rendere interessante tale argomento. Le opere degli artisti in mostra sembrano ribadire proprio la varieta' di possibili interpretazioni, non rinunciando, quindi, a "osservare quello strano spazio che si trova “tra" le cose, quello che mettendo in contatto separa, o, forse, separando mette in contatto persone, cose, culture, identita', spazi fra loro differenti".

Da dove si guarda un confine? Cosa significano realmente espressioni come dentro o fuori? Esiste un fuori del dentro o un dentro del fuori? Queste alcune delle domande messe in gioco dalla mostra.

Artisti: Francesco Arena, Maja Bajevic, Emanuele Becheri, Jota Castro, Yael Davids, Pepe Espaliu', Carlos Garaicoa, Mona Hatoum, Alfredo Jaar, Magdalena Jetelova, Seila Kameric, Daniela Kostova, Jorge Macchi, Liliana Moro, Mateo Mate', IngridMwangiRobertHutter, Andrea Nacciarriti, Adrian Paci, Riccardo Previdi, Michael Rakowitz, SASI Group, Stalker, Jules Spinatsch, Franck Scurti, Daina Taimina, The Institute for Figuring, Enzo Umbaca, Catherine Yass.

La mostra e' accompagnata da una rassegna video a cura di Maria Rosa Sossai che presenta le opere di Massimiliano e Gianluca De Serio, Alex Cecchetti, Armin Linke, David Krippendorf e, in collaborazione con l'Istituto Polacco di cultura a Roma, le opere di Bogna Burska, Jacek Molinowski, Julita Wojcik.



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