MAN_Museo d'Arte Provincia di Nuoro

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Casa Dolce casa

Manovre 2002

11.10  -  17.11.2002

La rassegna Manovre alla sua terza edizione, cambia formula, e invita ventuno artisti provenienti da paesi e realtà diverse a lavorare su un progetto che vuole indagare l’idea di casa attraverso uno sguardo molteplice, un’interpretazione diretta, didascalica, ironica, trasversale: focolare, rifugio, tana, laboratorio, ufficio, prigione, circo, modulo proliferante, teatro delle bassezze più efferate, luogo dal quale scappare e al quale tornare, luogo da costruire, da cercare e probabilmente da reinventare. 

“Casa Dolce Casa” è uno tra i più conosciuti e abusati aforismi popolari eppure, con l’aggiunta di un semplice punto di domanda, il motto acquista un che di inquietante e ambiguo: insinuato il dubbio, le certezze vacillano. Cronaca dirompente e spesso inenarrabile. Caduta del mito della famiglia, della quiete e dell’armonia, dello spazio protettivo e rassicurante della “normalità”.

La letteratura, a partire da Edgard Allan Poe fino a tutta la produzione horror e splatter degli ultimi decenni, e ancora di più, il cinema, hanno reso la casa un organismo sempre più minaccioso e incombente, abitato da invasive presenze demoniache e da entità soprannaturali o da una tecnologia ipertrofica ma non per questo meno pervasiva. Eppure, la cronaca, quella più brutale, supera in efferatezza cinema e letteratura con i suoi frutti malati di una “normalità” agognata quanto inesistente, subito fagocitati da una televisione onnivora che tutto assimila e trasforma in un morboso reality show a puntate. Gli artisti rapportandosi alla cronaca, alla realtà del quotidiano, lottano per non perdere la specificità che separa l’arte dalla vita per non trasformarla in sociologia spicciola o mera documentazione dell’esistente. 

L’arte ha spesso inseguito la cronaca. Sono stati gli anni del Posthuman e gli artisti si sono concentrati sugli aspetti più cruenti e ripugnanti del reale, trasformando in nuove categorie estetiche del contemporaneo il “trauma” e il “disgusto”.

Casa dolce Casa cerca di osservare l’oggetto della sua indagine da un punto di vista differente: non rincorrere la realtà e le sue raccapriccianti e spettacolarizzate involuzioni ma sottrarsi alle sue lusinghe, e a un “indicibile” urlato e ostentato dalla cronaca opporre la dimensione del “non detto” per una proposta che non è mai appagata, mai omologata e pacificata ma ricca di ambiguità disturbanti. In questa dimensione criptica, allusiva, obliqua, la casa, da teatro del quotidiano, delle sue miserie, delle sue tragedie e delle sue “normalità”, diviene un “non luogo” ricco di fascino destabilizzante, uno spazio mentale indefinito nel quale il “dentro” e il “fuori” appaiono categorie relative e intercambiabili Non è richiesto stigmatizzare o giustificare alcunché. 

A cura di Ivo Serafino Fenu e Chiara Leoni

Sono presenti opere di: Frank Bauer, Leonardo Boscani, Filipa César, Cristian Chironi, Enrico Corte, Gruppo Eya, Cameron Jamie, Martin Kersels, Sandrine Lescaroux, Deborah Ligorio, Pinuccia Marras, Oliver Musovik, Andrea Nurcis, Sven Påhlsson, Marco Papa, Robert Pettena, Pietrolio, Salis&Vitangeli, Simona Secci, Gianfranco Setzu, Aldo Tilocca

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