MAN_Museo d'Arte Provincia di Nuoro

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L’evento immobile

Lo sguardo ostinato

19.09  -  25.09.2009

La mostra L’evento immobile (lo sguardo ostinato) promossa da Casa Masaccio arte contemporanea di San Giovanni Valdarno e dal MAN, a cura di Saretto Cincinelli e Cristiana Collu, si propone come una vera e propria “videoesposizione” che scava dentro al mutevole territorio di confine, che da sempre, e in particolare negli ultimi anni, mantiene in stretta relazione cinema, video e arte contemporanea: le opere video (nucleo centrale dell’esposizione) non sono infatti proposte nell’ambito di un programma di proiezioni, come in un festival, ma occupano ciascuna il proprio spazio espositivo come immagini in movimento, sia in singole stanze oscurate nel caso sia prevista la proiezione, sia in ambienti illuminati quando siano originariamente pensate per schermo o monitor.
La mostra cerca cosi di circoscrivere e declinare tramite la compresenza di opere plastiche, video e cinematografiche, topoi e figure la cui crucialità e testimoniata dalla persistenza con cui ritornano a imporsi all’attenzione in stagioni diverse e significative della ricerca contemporanea, e il cui remoto baricentro pare riconducibile all’oscillazione fra fisso e animato, movimento e immobilita che, sia pur secondo una linea carsica segnata da profonde modificazioni, conduce dalle pionieristiche ricerche di pre-cinema ai radicali esperimenti di Andy Warhol (Empire, 1964, ecc.), di Michael di Snow (Wawelength, 1966/7) o di Chris Marker (La Jetée, 1963), dalla nascita del video alle ricerche contemporanee.

L’evento immobile (lo sguardo ostinato) intende proseguire su questo fertile territorio d’indagine cercando di approfondire l’idea di un “incantamento della visione” che si realizza tramite la messa in primo piano di cio che potremmo definire una dimensione “in meno” dell’immagine: una dimensione che, venendo a mancare, finisce per ripercuotersi “apres coup” sulle aspettative dello spettatore e sull’espressività di opere che si sottraggono volontariamente all’eloquenza e alla prevedibilità spettacolare di gran parte del linguaggio visivo contemporaneo, ma che paradossalmente, come in un gioco in cui chi vince perde, guadagnano dall’economia che le caratterizza, un’economia che finisce per restituire loro un “surplus” di presenza.

Sono presenti opere di: Emanuele Becheri, Yael Davids, Cyprien Gaillard, Carlos Garaicoa,Carlo Guaita, Sejla Kameric, Ange Leccia, Paolo Meoni, Ane Mette Hol, Adrian Paci, Cristiana Palandri, Luca Rento, Guido van der Werve.

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