MAN_Museo d'Arte Provincia di Nuoro

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Henri Cartier-Bresson

Photographe

28.10.2011  -  29.01.2012
Opening: 28 Ottobre 2011

La mostra, a cura della Fondation Henri Cartier-Bresson, dell’Agenzia Magnum Photos e dell’Agenzia Contrasto, è organizzata da Imago Multimedia – agenzia fotografica e casa editrice di Nuoro – col contributo fondamentale dell’Agenzia Regionale Sardegna Promozione e la collaborazione del Museo MAN. Evento unico in Sardegna, include 155 fotografie che furono scelte dallo stesso autore, con l’intenzione di creare una retrospettiva esauriente della sua opera fotografica. La mostra è come un lungo viaggio attraverso il tempo di Henri Cartier-Bresson e il suo essere presente in ogni attimo dell’esistenza; nessuno come lui ha saputo condensare negli anni di intensa attività fotografica e artistica in giro per il mondo un’osservazione puntuale e profonda, cosciente e originale in ogni situazione. La realtà documentaristica e la propensione di Henri Cartier-Bresson a non manipolare lo sguardo e l’evento che si trovava davanti, trova sbocco in una profonda poesia del quotidiano, di gesti, avvenimenti e volti comuni in apparenza privi di importanza. Ma che sia gente di strada – bambini che giocano, venditori ambulanti, passanti – nei tempi usuali del lavoro e nei riti della festa, o che siano i protagonisti degli avvenimenti principali del Novecento – la fine della Seconda Guerra Mondiale, la morte di Gandhi, gli artisti più noti del momento – ogni evento è per lui occasione di esercitare la consapevolezza interiore; un’azione e un esercizio che condensava in attimi significanti la vita, “attimi decisivi” che lui – e solo lui – riusciva a cogliere quando riusciva a “mettere sulla stessa linea di mira il cuore, la mente e l’occhio”. Una mostra che scalza le debolezze, le incongruenze, le distrazioni del nostro sguardo oggi persino troppo sollecitato dalle immagini che corrono veloci; una mostra che rende omaggio all’opera tutta di Henri Cartier-Bresson, al disegno e alla pittura che furono le sue prime vere passioni e che lui per primo in Occidente seppe condividere e articolare in una pienezza dove il rapporto e l’uso dei diversi mezzi di espressione sono solo un gioco, utile per comunicare coi propri simili.

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