MAN_Museo d'Arte Provincia di Nuoro

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CATASTROFI MINIME

05.12.2003  -  29.02.2004

Il Man presenta Catastrofi Minime, una mostra che nell’impostazione teorica, tende a trasformare la catastrofe da oggetto a soggetto dell’opera, indagando più che l’aspetto documentario, sociologico e, in un certo senso, spettacolare, (decisamente depotenziato, come indica il titolo) quella che Blanchot ha definito la scrittura del disastro. Le opere in mostra non si limitano a registrare una catastrofe ma tendono a configurarsi esse stesse come incidenti o come catastrofi del visibile. Un’opera in qualche modo non può che essere la scrittura di un disastro del senso, un disastro minimo, in fondo, a meno che, con Stockhausen non si pensi agli attentati dell’11 settembre come alla più grande opera d’arte mai realizzata. 

Punto di partenza è la teoria di Thom sul concetto di catastrofe (semplificato nella famosa frase: una farfalla che batte le ali nella foresta amazzonica può generare una perturbazione meteorologica a Londra) percorrendo un itinerario tragicomico sulle diverse esperienze di catastrofe, intese non solo come negatività ma viste anche come accadimento ironico, come burla, fatalità che ci lascia più perplessi che distrutti. 

La parola catastrofe e la parola apocalisse hanno condiviso un comune destino di stravolgimento del loro senso etimologico per tingersi di note negative e per evocare solo lutti e distruzioni. Ma per catastrofe si intende anche una variazione continua, graduale, minima nelle condizioni di un fenomeno ma in grado di produrre un grande effetto e un grande mutamento. La mostra non vuole essere un racconto cupo che vede solo l’accezione negativa del termine, ma vuole anche esplorare aspetti diversi che comportano una visione più analitica senza arrivare a essere cinica, attraverso un linguaggio talvolta ironico e dissacrante. 

Non si ha intenzione di mostrare una serie di catastrofi reali o simulate, compito già perfettamente assolto dalla TV e dal cinema. La catastrofe sarà intesa piuttosto come punto di rottura, come concatenazione degli eventi, come inizio inarrestabile di accadimenti incontrollati, come punto di svolta o di crisi, come nuovo incipit. Si giocherà con le immagini della catastrofe in contrapposizione ai disastri dell’immagine, le immagini della violenza e la violenza delle immagini. Si punterà l’obiettivo sulle catastrofi individuali, quotidiane e ambientali sempre cercando di piegare il termine catastrofe a una riflessione concreta, togliendogli quella valenza spettacolare che rischia sempre e solo di farci sorprendere.

A cura di Fernando Castro Florez, Saretto Cincinelli, Cristiana Collu 

Artisti: Ángeles Agrela, Lara Almarcegui, John Baldessari, Isabel Banal, Massimo Bartolini, Christian Boltansky, Sergey Bratkov, Alberto Burri, Carlos Capelan, Loris Cecchini, Sarah Ciracì, Gordon Matta-Clark, Berlinde De Bruyckere, Fischli&Weiss, Florentino Díaz, Patrick Jolley, Lucio Fontana, Carlos Garaicoa, Jonathan Hernández, Cisco Jiménez, Mike Kelley, Abraham Lacalle, Peter Land, Armin Linke, Fabian Marcaccio, Armando Mariño, Mateo Maté, Isaac Montoya, Pedro Mora, Adrian Paci, José Alvaro Perdices, Claudio Perna, Reynold Reynolds, Osvaldo Salerno, Fernando Sánchez Castillo, Allan Sekula, Ane-Liise Semper, Paul Smith, Robert Smithson, Frank Thiel, Isidoro Valcárcel Medina, Eulalia Valldosera, Javier Vallhonrat, Erwin Wurm, Chen Zhen.

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